La maestà-casetta è sempre lì, quasi sommersa dall'erba d'estate e coperta dalla neve d'inverno, in mezzo a una stradina sterrata poco trafficata ma che offre una panoramica dei nostri monti da non sottovalutare. Questa, per me, non è solo la maestà di Casa Pietro (cà d'Peder) ma è anche la maestà di Vince. Ogni maggio era la sua festa, e Don Guido faceva la Messa alle 9 di mattina e poi tutti sapevamo che Vince avrebbe offerto a tutti il salame di sua produzione con molto orgoglio e il pane della Rina....la tavola si riempiva ben presto di dolci e bevande offerti dai partecipanti e si passava una mattinata di festa insieme. Quante volte siamo tornati a casa a orario di pranzo, ma con lo stomaco già pieno dalle prelibatezze mattutine: Vince ancora non lo sapeva, ma stava importando il brunch a Rocchetta Sandri! Parlo al passato perchè Vince, quest'anno, non ci sarà, ma i ricordi delle domeniche di festa passati insieme in questi anni sono ancora presenti.
Vince, anche se quest'anno non ci sei più, io sono sicurissima che domenica mattina sarai nei cuori di tutti i presenti: ti ricordiamo con tanto affetto, e mi permetto di parlare al plurale, ben sapendo che non sarò solo io o la mia famiglia a farlo, ma tutte le persone che ti hanno conosciuto, che hanno lavorato con te e con cui siamo stati insieme in tutti questi anni di messe domenicali e feste insieme. Avevi gli occhi buoni e le mani di chi ha passato una vita a lavorare, e la maestà di Casa Pietro sarà sempre un rifugio per chiunque voglia dedicarti almeno un pensiero.
Con immenso affetto,
Serena Berti
Con immenso affetto,
Serena Berti
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