giovedì 23 gennaio 2014

Pillole di storia #2

In questi ultimi mesi, l'attenzione della popolazione di Rocchetta Sandri e' stata rivolta per lo piu' alla situazione in cui versa la Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, che necessita di ristrutturazioni al tetto, di un impianto di riscaldamento, del riposizionamento del rosone crollato nel mese di novembre 2013... Insomma, di tanti, tantissimi lavori, per i quali ci si sta adoperando e si spera di avere presto notizie - se non buonissime- che almeno facciano sperare qualcosa di positivo. 
Pero', non dimentichiamoci che Rocchetta puo' vantare anche un altro piccolo santuario, l'Oratorio della Madonna del Voto, e qui di seguito vi riportiamo un po' di notizie sulla storia dell'oratorio e le origini di quel voto che ricordiamo ogni ultima domenica di settembre.

[Il testo qui sotto, elaborato da Andrea Magnani, era stato reso pubblico in occasione del 150' anniversario della Madonna del Voto, nel 2005].

Cartolina degli anni '50.
Ringraziamo Alessandro Zagaglia per la condivisione.
Nel centro di Rocchetta Sandri, attraverso un’antica scala d’arenaria, si giunge in un piccolo ma bellissimo pianoro ove si erge l’oratorio della “Crocetta”, dedicato alla natività di Maria (8 Settembre), che è anche chiamato “Oratorio della Madonna delle Grazie”.
L’attuale oratorio è stato riedificato ed ampliato nel 1935, mentre l’antico (come risulta dalla scritta sull’architrave della porta della sagrestia) era stato costruito nel 1631 e restaurato nel 1721.
L’antico oratorio era attiguo all’attuale campanile, il quale, secondo vari cenni storici, risulta della stessa epoca; il santuario era di proporzioni più modeste e in più aveva tre stanze che molto probabilmente servivano come alloggio di un eremita, che dedicava la sua vita alla preghiera e alla custodia dell’oratorio.
Nel 1855, una terribile epidemia (chiamata “Morbo Asiatico” e volgarmente “Cholera”) devastò l’Italia, giungendo sino a Rocchetta, la quale ne rimase colpita. Dai registri dei morti della parrocchia, risulta che il morbo ebbe inizio l’8 settembre del 1855, con la morte di Ciocci Domenica (di anni 71) e si prolungò per tutto il mese di settembre, terminando con l’ultima morte di colera il 9 ottobre dello stesso anno. Le vittime di questa tragedia in tutto furono 26. Come specifica ogni singolo atto di morte, anche i colerosi erano assistiti dal parroco (don Domenico Benassi) e tutti ricevevano i sacramenti della confessione, comunione ed unzione degli infermi; mentre i loro cadaveri, per evitare la diffusione dell’epidemia, non erano portati in chiesa per le “Solite Esequie” e non venivano sepolti nel cimitero parrocchiale, ma, di primissimo mattino, accompagnati dal parroco e dai parenti più ristretti, venivano benedetti e sepolti in luoghi appartati, lontano dal paese abitato. Il registro parla di vari luoghi di sepoltura; tra questi: “Campo detto della scossa tra il gallinaro e la cà della Elisa”, un “cimitero delle piane della chiesa”, “salda detta dei Pradacci sotto la Vogliosa e nella parte delle due strade”, “Prato di mezzo sotto la casetta”, “cimitero contiguo al nuovo della chiesa”. Di questi luoghi e di queste tombe il tempo ha cancellato ogni traccia.

In questa situazione d’immane tragedia e d’immenso dolore la gente di Rocchetta, assieme al parroco, si è rivolta fiduciosa alla Madonna delle Grazie, con funzioni religiose, preghiere, confessioni, comunioni, S.S. Messe, perché facesse cessare questo terribile flagello e fece un solenne “Voto” alla Vergine: se avesse ottenuto dal Signore la grazia di essere liberati dal “Colera”, tutta la parrocchia si sarebbe impegnata con promessa solenne per tutti gli anni avvenire di ricordare e ringraziare, con immensa gioia e gratitudine, questa speciale grazia e precisamente l’ultima settimana di settembre d’ogni anno, con preghiere, sacramenti, S.S. Messa e processione.
A questo voto solenne (“riferisce don Rutilio Landi”) “immediatamente il Colera cessò”. L’anno seguente (1856), il giorno 7 agosto, presso il notaio Dottor Cesare Cassai, gli abitanti di Rocchetta costituirono un capitale di modenesi £ 1000, messe assieme dalle offerte di tutti i parrocchiani, i cui frutti annuali (6%) dovevano servire al mantenimento dell’oratorio e per le celebrazioni religiose dell’ultima settimana di settembre.
La somma di £ 1000 fu depositata presso la curia di Nonantola. £ 300 per il Triduo del Voto e £ 700 per il mantenimento dell’oratorio, riparazioni, arredi e cera, investite in cartelle (“Società Ferroviarie Piacentine”) che poco dopo fecero fallimento e andarono perdute.

Da allora, al titolo della “Madonna delle Grazie” si è aggiunto “Madonna del Voto” e così l’ultima domenica di settembre è chiamata “La Festa della Madonna del Voto”.

[continua..]

mercoledì 22 gennaio 2014

Dalla Lettera di Andrea Magnani ai Rocchettesi

Dalla Lettera di Andrea Magnani ai Rocchettesi

“Se devo essere sincero, anch’io dubitavo”; queste sono state le parole dello stesso don Guido, che hanno incrementato ancor di più la mia soddisfazione personale.
Che dire del 21 dicembre 2013? Visto e considerato che non si tratta di un’omelia di Natale cercherò di essere breve, ma vi chiedo di perdonarmi se così non sarà. Per chi mi conosce bene sono un po’ troppo puntiglioso e descrittivo, ma fa parte della mia natura essere chiaro e preciso.
Dato che tutti i vostri pensieri sulla serata hanno pienamente riassunto ed evidenziato gli aspetti fondamentali del Natale, della solidarietà, della collettività e di quanto una trilogia a titolo di Concerto-Buffet-Lotteria possa dare un riscontro pienamente positivo, voglio isolarmi un attimo dalla serata stessa e spiegare il vero motivo, con alti e bassi, che ha dato origine a questa serata indimenticabile.

L’IDEA
Durante la prima riunione del nostro Comitato, nella mia testolina squilibrata frullava un’idea alquanto innovativa, mai sperimentata; un viaggione mentale, un intruglio di ottimismo e dico: ”Facciamo una lotteria di Natale?” Così facendo avremmo avuto svariati elementi a nostro favore: fare conoscere in giro che cosa stavamo facendo per la nostra Chiesa, ottenere la solidarietà di un maggior numero di persone -senza dover passare di casa in casa a chiedere un contributo, mossa che personalmente non condivido e che mette in obbligo le persone- e, per quanto positiva o negativa risulti la vendita dei biglietti, passare una serata in compagnia, prima del Natale.
L’idea viene accolta positivamente da tutti i membri del Comitato, fissando immediatamente la data della lotteria per il 21 dicembre. Poi, tutti carichi di entusiasmo, decidiamo di fare anche un concerto natalizio, con filastrocche, poesie e canti di bambini e canzoni vocalizzate dal coro. Non soddisfatti decidiamo di infilarci
anche un Buffet a base di crescentine e della via che ci siamo… “Basta così”, li interrompo. Per essere la prima attività organizzata da Noi come Comitato -e dalle persone esterne che ci hanno appoggiato- avevamo messo troppa carne sul fuoco, in un tempo troppo breve per organizzare tutto, e pertanto rischiava di bruciare.

BENE E MALE
Citazione: “Essere timidi non serve a niente, tuttavia è un ottimo scudo per nasconderci. Tirare fuori il vero coraggio può sembrare difficile e invalicabile ma è fondamentale per la buona riuscita di un obiettivo” A.M.
I giorni passavano, le settimane pure e come si sa le persone sono come pecorelle –lo dice anche la Bibbia eh!- Io, che mi sono sempre definito un ragazzo timido, ho dovuto tirare fuori una personalità da rompi scatole, insistere e insistere, brontolare qua e la, giungendo persino a perdere le staffe -e di questo mi scuso-, con l’obiettivo di spronare tutti quanti e l’intento di far comprendere che, per organizzare tutto quello che era stato deciso, non sarebbe stato semplice e immediato -soprattutto se si tratta della prima attività- pertanto, per raggiungere la Buona riuscita dell’obiettivo, occorreva l’impegno di tutti…
Cominciarono ad arrivare i primi commenti negativi: c’era chi diceva che non si sarebbe concluso nulla -e comunque in tanti lo hanno pensato-, chi si bendava gli occhi e affermava che a Rocchetta sono state organizzate in passato altre attività che non sono riuscite molto bene, chi si improvvisava meteorologo del futuro dichiarando che, per la serata del 21, si sarebbe persino bloccata la slitta di Babbo Natale e le renne non si sarebbero spostate nemmeno con gli zoccoli chiodati. C’era chi asseriva che tutti sono bravi a parlare, come accade in tv, ma quando c’è da mettersi lì e girare ci si trova in tre persone se va bene; poi ovviamente c’era chi apriva bocca solo per fare cambio aria nei polmoni.
Per fortuna o meno -oggi dico per fortuna- non ho prestato particolare attenzione a queste parole e, a testa alta e munito di paraocchi, sono andato avanti con il mio gruppettino. Le prove del coro e dei bambini la domenica, chiamate, messaggi, email a don Stanislaw, al Sindaco e a Enti per informazioni e suggerimenti, come fare per riscaldare la chiesa, come sistemare l’asilo, recuperare i premi per la lotteria, vendere i biglietti, spese varie per la serata… E’ stato un bel frullato un po’ pesantuccio da digerire e ancora una volta ringrazio quelli che mi hanno aiutato e sostenuto.

I RIPENSAMENTI
“Ma che diamine mi è saltato in mente?” Questo è stato uno dei primi pensieri, un po’ realistici e fondati, su quello che stava accadendo a un certo punto. Il 21 si avvicinava sempre più velocemente e a stento avevamo preparato i biglietti per la lotteria, correndo fino all’ultimo per il ritiro dei premi. Fino a qualche giorno prima del concerto non erano stati stilati tutti i canti da fare, alcuni bambini non hanno voluto partecipare alle prove e di conseguenza alla Meravigliosa serata, scaldata fortunatamente dai bravissimi bambini presenti. Lo stesso don Guido che non era pienamente a favore dell’iniziativa, non tanto da un punto di vista religioso, ma semplicemente perché se si decide di fare il passo più lungo della gamba serve una maggior collaborazione.
Poi un giorno ho pensato: “Basta! Chiudo qua.”

VERITA’ – DESIDERIO – VOLONTA’
Ripenso poi all’idea e alla vera motivazione che ha dato vita alla serata. Sicuramente il desiderio di recuperare soldi per ristrutturare una Chiesa di montagna –spesso dimenticate dallo Stato Pontificio- dove, fin da quando ero piccolo, vi ho preso parte, inizialmente leggendo le Sacre Scritture e le Preghiere dei Fedeli, aiutando don Guido nel servire la messa. Poi come tutti ho lasciato posto ai più piccoli e, per dare sempre e comunque un contributo a quella che ho definito la mia Chiesa, ho accompagnato le messe suonando e cantando con l’appoggio del piccolo Coro di Rocchetta. La Chiesa in cui ho sorriso e pianto, nella quale sono sempre insicuro e timido prima di suonare e cantare una canzone, la Chiesa nella quale ho conosciuto tanti ragazzi e persone, con le quali sono cresciuto di domenica in domenica, la Chiesa che mi ha permesso di conoscere il vero motivo della mia partecipazione al Comitato e alle attività, ivi compresa la serata del 21: Don Guido. Tra genitori e figli c’è un rapporto, tra nonni e nipoti c’è un rapporto e anche tra Andrea e don Guido è nato un rapporto speciale. Dante nella Divina Commedia come guida interiore aveva Virgilio; Andrea, e penso anche molte altre persone, hanno don Guido. Ricordo che da piccolo una volta gli chiesi: “Non ti è mai interessata la carriera Ecclesiastica? Diventare Vescovo, Cardinale e chissà persino Papa?” E lui senza indugio mi ha risposto: “Vedi Andrea, io sono una semplice persona di questa terra, un umile servo del Signore Dio Nostro.” Ha sempre avuto ragione; non c’è bisogno di essere Vescovo, Cardinale o Papa quando nel cuore di una persona risulti essere la persona più corretta, onesta, altruista e Vera di questo mondo.
Ed è proprio in segno di riconoscenza per quello che ha fatto per questa parrocchia e per me, che ho sempre nutrito il desiderio di fargli un regalo, non tanto materiale, ma unico e pieno di calore, come la serata del 21, riportando tra le canzoni quella che gli ho scritto e dedicato per il suo ottantottesimo compleanno, modificando le strofe dell’Hallelujah di Jeff Buckley, riassumendo in semplici parole quello che tutti pensano di lui:
“Questa è la Chiesa in cui il Nostro Signore
C’ha donato il buon Pastore
E anche oggi è con noi.
Ogni domenica, a Pasqua e a Natale
La messa con lui è qualcosa di speciale
Ed i nostri cuori esultano in un Hallelujah.
Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah.
Serve la Chiesa da tanto tempo
Le sue calde parole trasportate dal vento
Raggiungono tutti noi.
Lui è una persona dall’animo buono
Riempie di gioia il cuore d’ogni uomo
E dalle nostre bocche un solo Hallelujah.
Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah.
Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah.”
A questi pensieri ho aperto gli occhi e, in mezzo a così tanta confusione, ho visto la luce che mi ha permesso, con l’aiuto di altri, di ottenere l’obiettivo prefissato e trasformare una semplice serata di dicembre nel regalo più bello che potessi fare a me, a Don Guido e a parecchie persone che vi hanno preso parte.

IL CONCERTO
Il Natale era alle porte, l’atmosfera calda -anche grazie al riscaldamento-, ma forti erano pure l’emozione e il dubbio, il dubbio di una chiesa che alle 20:00 era vuota, in ascolto delle ultime prove e del ticchettio frenetico e ansioso delle mie scarpe sul pavimento.
Poi arriva don Guido, che ancora una volta dimostra la sua umiltà rifiutandosi di sedersi in prima fila, mimetizzandosi invece tra le altre persone. Alle 20:20 la chiesa è piena per metà circa; decido allora di non voltarmi più e, un po’ amareggiato, porgo le ultime dritte al Coro, ai bambini e ai miei musicisti. Ore 20:35 inizia il concerto con la prima canzone “Serena è la notte di gelo” e, ironia della sorte, di gelo è divenuto il mio corpo, pietrificandosi quando mi sono voltato per ascoltare la prima poesia. In quell’istante, vedere la chiesa strapiena di persone mi ha fatto tornare bambino, immobile come allora, quando per la prima volta mi trovai vicino all’altare, osservando tanti occhi che a loro volta scrutavano diritto a loro.
È stato in quel momento in cui ho realizzato che l’obiettivo era stato raggiunto, ma bisognava chiudere in bellezza, senza commettere errori. I canti sono stati eseguiti in maniera semplicemente perfetta, senza il minimo sbaglio, con la piena collaborazione del Coro di bambini, uomini e donne. E che dire proprio a riguardo di quei bambini che durante la messa fanno i timidi evitando di leggere e che, invece, quella sera si sono fatti coraggio e hanno recitato perfettamente senza sbagliare.
Dicono che quando ti impegni a fondo per un obiettivo non c’è regalo più bello quale essere soddisfatti per la riuscita di ciò. Ora non c’è bisogno che mi metta a descrivere passo passo il concerto e le meravigliose parole di don Guido, poiché è stato un momento perfetto così, unico, pertanto non può essere descritto nuovamente, bensì lascio che siano i vostri cuori a rivivere quei momenti e quelle emozioni.

BUFFET – LOTTERIA
Abbiamo fatto il botto! Non solo una chiesa strapiena, persino l’asilo era colmo di persone. L’obiettivo era la Buona riuscita di quest’attività, ma al traguardo ci siamo accorti che è stata una riuscita Perfetta! Un buffet di crescentine che “si mangiano come biscotti” e “mai mangiate crescenti e dolci così buoni” secondo tanti commenti, tutto merito della Cucina e delle donne che hanno dato un contribuito portando dolci eccezionali e ottimi vini portati dai mariti.
Perfetta anche la lotteria, grazie alle persone che si sono impegnate nella realizzazione di quest’ultima, dedicando tempo per girare alla ricerca di premi e nel contempo degli sponsor che ne hanno permesso il successo.

RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento al Sindaco Marco Bonucchi e a don Stanyslaw, che mi hanno consigliato su come muovermi. Il Coro formato da Giorgio, Domenico, Francesco, Egisto, Franco, Daniele, Silvia, Katia, Rita, Mariapia, Nada, Ivonne e Monia. Tra i bambini che hanno cantato e recitato ringrazio Alessandro, Matteo, Daniel, Isabel, Benedetta, Chiara e Martina. Ringrazio i miei musicisti, quali il chitarrista Luca e la pianista Valentina. Serena e Francesca che hanno organizzato la recita dei bambini e hanno contribuito con la realizzazione della serata. Le stesse Monia e Valentina che hanno preparato le canzoni per i bambini. Il contributo globale da parte del Comitato di Rocchetta e degli sponsor, che hanno partecipato contribuendo con i premi della lotteria e offerte in denaro. I parrocchiani che hanno contribuito economicamente alla realizzazione di tutto. L’aiuto di coloro che si sono impegnati in cucina, chi ha preparato dolci e bevande, per la realizzazione del buffet. In particolare un ringraziamento a don Guido e alla mia Famiglia –compresa Veronica- che mi sono sempre vicini, mi sopportato e mi sostengono.

PENSIERO PERSONALE
Quest’esperienza è stata anche una prova
La prova che per ottenere un obiettivo bisogna sacrificarsi ed impegnarsi. 
Nelle persone che mi sono state vicino durante queste attività ho notato la volontà, il desiderio, la speranza di portare un po’ di vita nel piccolo paese di Rocchetta con l’ulteriore obiettivo di ristrutturare la Chiesa. 
Rocchetta è un piccolo paese di montagna, con una popolazione ristretta, ricca però di tanti bambini e ragazzi, che saranno il futuro del paese. Avrei tanto piacere che il desiderio di don Guido si realizzasse, vedere tutti i bambini sempre presenti alla messa e alle attività che vengono proposte. 
A mio parere la stessa cosa vale per le persone di Rocchetta e di tutti i paesi vicini, che possono dare una mano ad ottenere un obiettivo a prima vista impossibile, ma provando ad aprire il proprio cuore e prestando un po’ di tempo ai nostri progetti, potrebbe divenire un obiettivo concreto. Non deve essere un qualcosa di limitato, poiché si parla solo di questo paese e di questa chiesa, ma deve essere un modo per avvicinare in gesti di solidarietà ed altruismo un po’ tutte le persone che abitano tra queste montagne, nei paesi vicini, nelle città. Nella serata del 21 ho visto un qualcosa di ancora più grande, perché non si è limitata alle persone che vivono a Rocchetta, bensì a tantissime altre persone dei paesi vicini. È bello vedere tanti bambini e tanta gente che trascorrono una serata assieme e devo ringraziare anche tutti voi, altrimenti non avremmo mai raggiunto questo primo obiettivo.

Continuate a seguirci sulla pagina facebook, sul blog e di tanto in tanto leggendo le bacheche in chiesa e tenete presente che una vostra idea, un vostro suggerimento, una qualunque vostra opinione potrà essere fondamentale per concretizzare un qualcosa che via via si speri diventi sempre più grande e che non si limiti al solo obiettivo di ristrutturare una chiesa di montagna, ma che permetta anche di avvicinare tra loro persone, trascorrendo assieme momenti di serenità e fuggendo così per qualche istante dalla quotidiana routine, spesso agitata e frenetica.
Grazie per la pazienza e spero di non avervi annoiato ulteriormente.

(Andrea Magnani)

giovedì 9 gennaio 2014

Grazie bimbi!


"Il giorno 21 dicembre, io e i miei amici abbiamo partecipato al concerto del comitato della chiesa. Ognuno di noi ha recitato una poesia natalizia, e abbiamo anche letto un pezzo del vangelo, abbiamo cantato le seguenti canzoni: A Natale puoi e Tu scendi dalle stelle. Invece i grandi che hanno partecipato al coro del comitato della chiesa hanno cantatato altre canzoni. Questa festa mi e' piaciuta molto."

(Benedetta Passini)

"Per me il concerto di Natale e' stata una grandissima idea perche' la nostra Chiesa si sta rompendo e si sperava che avremmo fatto un bel guadagno con le offerte ricevute. La Chiesa era piena di gente. In Chiesa si stava zitti perche' il coro cantava diverse canzoni natalizie e i bimbi recitavano le poesie: io insieme a Matte ho recitato la poesia Lo Zampognaro. Il coro ha cantato diverse canzoni natalizie tipo A Natale puoi e Serena e' la notte di gelo
Don Guido si e' commosso quando Andrea gli ha dedicato una canzone Alleluia. La serata si e' conclusa con l'estrazione dei numeri della lotteria e un rinfresco con tanta gente"

(Alessandro Bonacorsi)

mercoledì 8 gennaio 2014

La Rita ci dedica questo...

Il Natale: spirito di solidarieta', di comunita' di paese, di condivisione... A Natale celebriamo la nascita del nostro Salvatore e non c'e' spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita: una vita che dona la gioia!


Questo sicuramente e' il messaggio che la sera del 21 dicembre abbiamo voluto trasmettere attraverso il nostro concerto di Natale.
La nostra parrocchia sta attraversando un periodo difficile, la chiesa ha bisogno di urgenti riparazioni, ma purtroppo le finanze disponibili non sono sufficienti. Cosi' la Magia del Natale ci ha portato la splendida idea di Andrea che ha voluto realizzare una serata di beneficienza per raccogliere fondi.
C'e' voluto tanto impegno ma i nostri ragazzi (il futuro di Rocchetta Sandri!!!) non si sono risparmiato ed hanno preparato: canti, scelto poesie per la recita dei bimbi, e che dire della lotteria e del buffet a fine concerto? Tutto bellissimo! 
Grazie Andrea, Valentina, Luca, Serena, Francesca e tutti i bimbi che hanno recitato e cantato Matteo, Alessandro, Daniel, Benedetta, Chiara, Martina, Isabel. 
La serata e' stata stupenda. 
Tutto si e' svolto in una atmosfera magica ed e' stato emozionante la gioia del "nostro" Don Guido che nel suo discorso ha avuto parole di ringraziamento per tutti. La sua commozione e la sua straordinaria umilta' hanno, ancora una volta, riscaldato i nostri cuori. 
Un ringraziamento speciale a coloro che hanno contribuito, dedicando il loro tempo, alla riuscita della serata. A tutti i presenti che hanno partecipato per condividere questo evento: grazie! Siamo riusciti a far vivere lo spirito del Natale che ha riunito la nostra piccola comunita' attorno a Don Guido e alla culla di Gesu' Bambino. 
A Natale puoi...

(Rita Bianchi)

martedì 7 gennaio 2014

Il pensiero di Daniel e Isabel sul concerto di dicembre

Concerto di Natale
Il 21 dicembre con mia sorella e altri bambini abbiamo partecipato alla realizzazione di un concerto di beneficienza per aiutare la chiesa di Rocchetta Sandri che purtroppo gli anni e le intemperie hanno causato vari danni. 
Noi bambini eravamo vestiti con maglia rossa e cappello natalizio, mentre il coro che stava dietro di noi aveva la maglia bianca. La Chiesa per l'occasione era stata riscaldata e noi dietro l'altare dovevamo cantare e recitare le nostre poesie.
La Chiesa pian piano si riempiva di persone vestite eleganti e con cura. Don Guido, il nostro parroco, per la prima volta si siede tra i fedeli e non indossa la tunica da messa. Tutto era pronto, le candele accese creavano atmosfera natalizia, io emozionato e timoroso di dover canare davanti a cosi' tante persone. Ma poi tutto e' stato naturale, ho preso per mano Isabel e le ho chiesto "Hai paura?" e lei mi risponde "No" con un sorriso.
La musica e i canti hanno risuonato in Chiesa e tutto e' stato fantastico cantare canzoni natalizie e recitare poesie nella casa del Signore. 
Al termine del concerto il nostro Don Guido emozionato ci ha ringraziato tutti e con il suo discorso mi ha fatto riflettere e comprendere che il Natale festa dell'amore e dell'unione dovrebbe essere condiviso tutto l'anno. Sara' stato il luogo, le canzoni, la musica, il fatto di sentire veramente l'atmosfera natalizia, ma le persone mi sono sembrate piu' serene, si forse un po' malinconiche e commosse per il discorso di Don Guido, ma piu' serene e con piu' gioia nel cuore. 
La serata si e' conclusa all'ex aslo con buffet, musica ed estrazione della lotteria, con l'entusiasmo di noi bambini e la speranza di vincere la PS3 per me il premio piu' ambito, ma mi consolo pensando che l'ha avuta un bambino che giochi non ha.

(Daniel Wolf e Isabel Wolf)

sabato 4 gennaio 2014

La BEFANA vien di notte...

La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino.
Infatti la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono infila doni e dolcetti nelle calze dei bambini appese al caminetto. Ai bambini buoni lascia caramelle e dolcetti, a quelli cattivi lascia pezzi di carbone. La Befana si festeggia nel giorno dell'Epifania, che di solito chiude le vacanze natalizie.
Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania” che significa “apparizione, manifestazione”.
Avvenne nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio che i Re Magi fecero visita a Gesù per offrirgli oro, incenso e mirra. Anche la Befana apparve nei cieli, a cavallo della sua scopa, ad elargire doni o carbone, a seconda che i bambini siano stati buoni o cattivi.
Una leggenda spiega la coincidenza così:
una sera di un inverno freddissimo, bussarono alla porticina della casa della Befana tre personaggi elegantemente vestiti: erano i Re Magi che, da molto lontano, si erano messi in cammino per rendere omaggio al bambino Gesù.
Le chiesero dov’era la strada per Betlemme e la vecchietta indicò loro il cammino ma, nonostante le loro insistenze lei non si unì a loro perché aveva troppe faccende da sbrigare.
Dopo che i Re Magi se ne furono andati sentì che aveva sbagliato a rifiutare il loro invito e decise di raggiungerli.
Uscì a cercarli ma non riusciva a trovarli.
Così bussò ad ogni porta lasciando un dono ad ogni bambino nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Così, da allora ha continuato per millenni, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio a cavallo della sua scopa…
(dal sito Cara Befana)

5 gennaio 2014, ore 15, presso l'ex-asilo di Rocchetta Sandri
secondo pomeriggio di CINEMA EUROSIA (che film guarderemo questa volta?!)
con merenda e una sorpresa per tutti voi 
per festeggiare insieme l'arrivo della Befana!

Contattare: comitato.rocchetta@gmail.com o Serena Berti

venerdì 3 gennaio 2014

Codice IBAN

IT09 T 05034 67040 000000003206

e' il codice IBAN del COMITATO EUROSIA (CLIC)
dove verranno raccolti i soldi delle donazioni degli sponsor e dei cittadini, interamente devoluti alla Parrocchia e alle attivita' del Comitato.
Anche una piccola offerta - tramite la banca o nella cassetta che si trova all'ingresso della saletta - ci puo' aiutare enormemente.

mercoledì 1 gennaio 2014

Buon 2014

PREGHIERA PER L’ANNO NUOVO
O Signore, che tra le braccia

porti l’anno appena nato
accompagnalo, lungo il cammino,
di bianca pace illuminato.

Mettigli in capo una ghirlanda

di giornate buone e serene,
perchè tutti nel vasto mondo
come fratelli si voglian bene.

Mettigli in mano pei poverelli

pane e fuoco e un po’ d’amore;
fai che i suoi giorni rechino in fronte
la tua immagine, o Signore.

(Graziella Ajmone)
GLI AUGURI PIU' SINCERI DI UN SERENO 2014 ALLE FAMIGLIE DI ROCCHETTA SANDRIagli anziani e agli ammalati, perche' trovino il conforto di famiglie caritatevoli e generose; ai bambini, perche' la meraviglia sempre risplenda nei loro occhi e nelle loro buffe domande; ai ragazzi piu' grandi, perche' apprezzino il luogo dove vivono, con le sue contraddizioni e problematiche; agli adulti, perche' siano sempre persone oneste sul lavoro e nei rapporti, modello di famiglia e di vita.  A chi sta lavorando duramente ogni giorno, a chi si sveglia all'alba per lavorare nelle stalle e nelle fabbriche. A tutti coloro che ogni mattina devono andare verso la pianura per lavorare. Agli studenti, che ogni mattina affrontano la scuola e gli impegni pomeridiani: sia sempre la passione il motore delle vostre vite. A chi si e' trasferito ma ricompare sempre per le feste e d'estate: continuate a tornare dalle vostre famiglie e dai vostri amici con la stessa felicita'. Ai vecchi che ricordano i tempi andati, forse migliori: siate tesoro da difendere, cassaforte di ricordi e tradizioni per i vostri nipoti. Al nostro prezioso coro: come dice sempre Don Guido, la musica allieta la messa, continuate a metterci la stessa passione, la stessa voglia di contruibuire a rendere tutto piu' bello. Ad Andrea, che da tanti anni viene a Rocchetta e ormai chi pensa piu' che e' un forestiero: a lui gli auguri per un 2014 di grandi soddisfazioni. A tutti coloro che contribuiscono alla manutenzione della Chiesa, della saletta e dell'oratorio: il vostro aiuto e' l'esempio della generosita', della passione e dell'amore. A tutti coloro che sono a capo di un'attivita': che il 2014 metta fine alla parola "crisi" e segni un risvolto positivo negli affari, nei tg, nei discorsi al bar. Al Circolo Roccaforte, che l'ex-asilo diventi luogo ricreativo di persone interessate, e la Festa di luglio un grande successo. Al Comitato Eurosia, che riesca a mantenersi attivo nell'interesse della popolazione, che possa continuare il dialogo con Don Stanislao, gli sponsor e i vari enti a cui ci siamo rivolti.
E infine, a Don Guido, colonna portante non solo della Chiesa ma di Rocchetta intera. Che il Signore sempre resti con te, soprattutto la sera. Che l'affetto e l'amore che proviamo per te ti siano di sollievo nei momenti piu' duri, sei sempre nelle nostre preghiere.
*** BUON 2014 Rocchetta! ***