A
novembre, a causa del maltempo, crollava il rosone della facciata
principale della Chiesa, gettando all’interno dell’edificio vetri
frantumati e resti della struttura. Venne posto un pannello di legno
per proteggere l’edificio dalle intemperie, complice la non
immediata necessità della Chiesa, visto che la S. Messa si celebrava
nell’attigua saletta che si è soliti usare durante i mesi
invernali in quanto provvista di riscaldamento. La Chiesa rimane così
al buio per tutto l’inverno e anche per tutta la primavera,
nonostante le iniziali promesse di un rosone nuovo entro la festa di
Pasqua. L’allora neonato Comitato Eurosia, che monitorava
soprattutto la situazione instabile del tetto che necessitava (e
necessita tuttora) urgenti riparazioni, si ritrova così anche a
dover fronteggiare il problema del rosone e, per sinonimia, anche
quello delle due lunette laterali e delle finestre dell’abside,
delle cui condizioni nessuno si era mai interessato particolarmente.
La
metà del mese di giugno, complice l’imminente festa di
Sant’Eurosia che si celebra nella prima settimana di luglio, ha
portato alla ristrutturazione definitiva del rosone con la rimozione
del pannello di legno che era stato posto da Francesco e Daniele
Sandri per prevenire l'ulteriore peggioramento delle condizioni
interne dell'edificio e i relativi lavori di edilizia per la messa in
posa della nuova struttura realizzata da LucianoPattarozzi di
Sestola. I nuovi telai sono in alluminio, il cui colore riprende le
tonalità del legno di castagno scuro; mentre il vetro è un unico
blocco, liscio e antisfondamento, i cui colori riprendono le
decorazioni dei vetri “a fondo di bottiglia” precedenti.
Colgo
l’occasione di questo spazio sul web per ringraziare soprattutto
Andrea, che si è impegnato in prima persona affinché la Chiesa
tornasse illuminata dal rosone e non più solamente dall’impianto
elettrico. Forse il nostro occhio si era dimenticato di quanto
potesse essere luminoso l’interno della Chiesa se illuminato dalla
luce del Sole. Ed è prevalentemente merito di Andrea se non abbiamo
più quella tristissima struttura in legno. L’interno della Chiesa
di Rocchetta non è mai stato di forte impatto visivo, non abbiamo
quadri preziosi né affreschi maestosi sulle pareti e sul soffitto,
ma avevamo quella luce bellissima, che filtrava attraverso quei vetri
spessi… e che forse, abituati al buio, ci eravamo un po’
dimenticati.
Andrea
ha insistito con don Stanislao per accelerare i lavori, ha mantenuto
personalmente i contatti con Pattarozzi per poter informare i
parrocchiani sullo stato dei lavori, assicurandosi che questi
includessero anche i due archetti laterali, la cui situazione magari
non era grave e visibile a tutti come quella del rosone, ma la cui
struttura instabile non prometteva niente di buono.
E
vorrei soprattutto farvi notare che l’intera spesa per far fronte a
questa ristrutturazione è stata sostenuta dal Comitato Eurosia
grazie alle offerte che si sono accumulate in questi pochi mesi di
attività: è un modo chiaro e trasparente, sotto gli occhi di tutti,
per farvi capire dove sono finiti i vostri soldi, che utilità può
avere una cassettina delle offerte lasciata su un tavolino in fondo
alla Chiesa.
Quando lasciamo un’offerta a qualsiasi associazione,
gruppo, circolo, che si dichiara “a scopo benefico”, è
importante riuscire a vederlo, quello scopo.
Per dare valore –
soprattutto in tempi di crisi – a ogni singolo euro che i bambini
hanno chiesto ai genitori, che gli anziani lasciano alla Chiesa, che
ognuno di noi lascia sulla fiducia. Perché sono fermamente convinta
che 1, 10, 100 o 1000 euro – ciascuno secondo le proprie
possibilità – siano un deposito sulla fiducia, e la fiducia deve
essere non solo meritata, ma anche confermata e ripagata.
L'installazione
del nuovo rosone insieme alle due lunette laterali è il primo
obiettivo importante raggiunto in questi mesi di attività del
Comitato; sappiamo tutti che il problema principale rimane quello del
tetto, ma nel frattempo abbiamo provveduto, grazie alle offerte ricevute durante la Messa e durante tutte le attività organizzate a scopo benefico, a riportare qualcosa a questa Chiesa.
E' un omaggio alla vostra fiducia, al valore della beneficenza, ai lavori fatti con la testa e con il cuore, e fatti bene; è un regalo a Don Guido che sempre si è impegnato per la Parrocchia e soprattutto per i parrocchiani; è una luce che torna a far vedere che si può, anche con le PICCOLE COSE, costruire qualcosa di grande.
Serena Berti