mercoledì 18 febbraio 2015

Buon viaggio, nonna Lidia



La morte non è niente, io sono solo andato
nella stanza accanto.

Io sono io. Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Datemi il nome che mi avete sempre dato.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate mai un tono diverso.
Non abbiate un’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva
ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa
come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra
di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vista?
Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato
del cammino.
Charles Peguy

- Approfitto di questo spazio pubblico per scrivere due righe personali.
Mi chiamo Serena, sono nata a Pavullo e ho vissuto a Rocchetta da quando sono nata fino a qualche mese fa. Ho avuto la fortuna di incontrare in questo paesino sperduto sulla montagna e a tratti soffocante come tutte le cose piccole e famigliari, persone meravigliose e piene di una bontà che hanno fatto sì che oggi, se sono così, sia anche merito loro.
Tra queste, spicca sicuramente don Guido: un cammino da seguire, un maestro da cui imparare, due occhi buoni e un cuore immenso sempre pronto ad ascoltare. Quante volte mi sono tranquillizzata pensando che se esistono persone così buone, allora nel mondo c'è una giustizia, allora forse Dio ha fatto qualcosa di grandioso con l'umanità. Io vedo don Guido e penso che l'uomo è nato per essere buono; vedo don Guido e prego ogni giorno per arrivare ad avere anche solo la metà della suo piccolo grande cuore.
E quando penso a questi "vecchietti" buoni che la vita ci fa incontrare, penso alla mia nonna Lidia, venuta a mancare il giorno 9 febbraio 2015 dopo alcuni mesi di malattia e tanti anni di vita di lavoro, salute, serenità e quattro nipoti di cui prendersi cura. 
Mi hai insegnato ad essere buona, nonna, ed è per questo che voglio ringraziarti pubblicamente con una manciata di parole che non ti riporteranno indietro, ma faranno sì che sempre rimanga il ricordo della persona che sei stata e che continuerai ad essere nei nostri cuori. Perchè credo che se anche la morte ci porti via materialmente e fisicamente le persone che amiamo, queste sempre sopravvivano nei cuori di quanti le hanno amate in vita. Ed è per questo che oggi sono Serena, perchè sono sicura che la mia nonna è volata in cielo ma ha lasciato qua sulla terra troppe cose per poterla dimenticare. 
A me per esempio non è mai riuscita ad insegnarmi a cucire, ma a mia sorella sì, e le ha regalato la macchina da cucire e un sacco di rimproveri "perchè non si fa così, dà qua che lo faccio io".
Le abbiamo rovinato molti fiori nei nostri maldestri tentativi di giardinieri, ma c'è un piccolo roseto che sta crescendo di fianco al garage, e quello è per lei che tanto amava le rose.
Abbiamo litigato molte volte, perchè due teste dure che cioccano fanno scintille, ma poi abbiamo sempre fatto pace. 
Le piacevano i profumi, anche se dopo qualche giorno si stancava e mi chiedeva cos'era quell'acqua puzzolente che le avevo regalato. Si sentiva sempre in debito, doveva trovare un modo per ringraziarci ogni volta che qualcuno faceva qualcosa per lei, e quante volte metteva a soqquadro i cassetti del comodino per cercare qualcosa da regalarmi (quasi sempre una corona con l'immagine della Madonnina). La sgridavo perchè spendeva un sacco di soldi per le sue caramelle di menta alle erbe di montagna, e non voleva mai la tisana senza limone.
Conosceva un sacco di storie e ci diceva sempre che lei aveva studiato fino alla III elementare. Qui a Rocchetta aveva molte persone che le volevano bene e che io voglio ringraziare pubblicamente perchè il tempo e l'affetto che si dedicano a una persona - che sia amicizia, che sia amore, che siano semplicemente due chiacchere sul sagrato della Chiesa - sono un regalo immateriale molto prezioso. Voglio poi esprimere il mio affetto alle persone che in questi giorni hanno avuto un pensiero per me che sono lontana e una preghiera per la mia nonna, e tra queste soprattutto Andrea, che un giorno di qualche anno fa aveva iniziato un gioco con la mia nonna sugli auguri di Natale, e che sono andati avanti per un bel pezzo, con questa storia del Buon Natale. Chiunque regala un sorriso e dei bei ricordi a queste persone buone col cuore grande, che hanno conosciuto una vita di lavoro e di sacrifici, merita tanto affetto.
Quindi, nonna Lidia, da lassù prega per noi e per la nostra Chiesa. Dai un bacio ai miei nonni e sappi che un pezzo di te, spero il più buono, vivrà sempre in me. Abbi cura di lei, Gesù.

"Algunas veces, si se mira a una estrella fijamemte, 
pidiéndole una cosa, la estrella se cae, 
y es que el hada ha bajado a la tierra a ayudarnos. 
Cuando las hadas se bajan a la tierra se disfrazan de viejecitas, porque si no la gente las miraría mucho 
y creería que eran del circo" 
(Carmen Martin Gaite, La Chica de abajo, 1953).
"Alcune volte, se si fissa una stella con impegno, 
chiedendole una cosa,
la stella cade, ed è che la fata è scesa alla terra per aiutarci.
Quando le fate scendono sulla terra si travestono da vecchiette, perchè sennò la gente le guarderebbe molto 
e penserebbe che sono del circo"
Serena Berti

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